Le Foto delle Gare di Bodybuilding

di Massimo Pratelli

Il tema delle foto delle gare di bodybuilding è un argomento annoso che affligge il dopo gara da molto tempo. L’avvento dei mezzi tecnologici di oggi (smartphone, macchine fotografiche digitali e social media) ha ulteriormente esacerbato la questione e i dibattiti del dopo gara sono sempre più accesi.
Ma è realmente possibile fare una valutazione obiettiva dei valori in campo confrontando le foto? Pensiamo davvero che immagini statiche guardate sullo schermo di uno smartphone possano dirci la verità e che le nostre valutazioni basate su di esse siano più attendibili del verdetto di una giuria di professionisti che si trovava sul posto?
Non credo proprio che tutto ciò sia possibile. E adesso vi spiego il mio punto di vista.

Perché non è possibile valutare i risultati di una gara guardando le foto?

La prima osservazione da fare riguarda la fotografia in sé, in quanto rappresentazione più o meno fedele della realtà. Dico questo perché una foto congela un istante, catturato in un millesimo di secondo o poco più. In quell’istante un atleta può trovarsi ad essere in una posizione che valorizza pienamente il suo fisico, perfettamente allineata con il fotografo ed al 100% della contrazione muscolare. Un altro potrebbe invece non essere così ben allineato ed aver cominciato a rilassare i muscoli giusto un istante prima dello scatto, in modo appena percettibile ma sufficiente a farlo sembrare più “liscio” rispetto all’altro. Questa situazione da una visione falsata della realtà a chi si limita a guardare le foto della gara.

Un altro aspetto è legato alle dimensioni delle immagini. Non possiamo pretendere di poter valutare in modo obiettivo i dettagli muscolari guardando una foto di pochi centimetri. I dettagli non sono ben visibili a causa sia delle dimensioni che della risoluzione delle foto, spesso ottimizzate per essere inviate con whatsapp o per essere pubblicate sui social. Il giudice a bordo palco ha una visione di gran lunga migliore, che gli consente di poter esprimere un giudizio tenendo in considerazione tutti gli aspetti fondamentali e apprezzando anche le minime sfumature.

Il terzo fattore è l’occhio di chi guarda. Non tutti hanno la competenza (e l’umiltà di ammetterlo) che hanno i giudici a bordo palco. I giudici hanno dalla loro l’esperienza e una formazione specifica che gli consente di esprimere giudizi equilibrati e professionali. Esistono inoltre strumenti di calcolo dei punteggi pensati per eliminare eventuali “sviste” ed evitare che queste influenzino in modo negativo la classifica finale. Oltretutto, spesso chi commenta le foto lo fa perché non è d’accordo con il piazzamento di un amico e ciò può causare una mancanza di obiettività.

Conclusioni

Le critiche che nascono nel dopo gara sono spesso il frutto di una frustrazione più o meno legittima di chi ha visto deluse le proprie aspettative. Come ho già avuto modo di dire, a volte la frustrazione è pienamente legittima ma nella maggior parte dei casi secondo me non è così. Il grande coach della pallavolo degli anni d’oro Julio Velasco esprimeva questa situazione dicendo semplicemente: “Chi vince festeggia, chi perde spiega”.